venerdì 22 marzo 2013

Regole accettate, gioco regolare


Al di là del fatto che comunque il Movimento 5 Stelle non è in effetti stato il partito più votato in assoluto (semmai è stato il più votato tra gli elettori RESIDENTI in Italia) la questione resta comunque facilmente smontabile.

In Italia le regole elettorali dicono che due o più partiti che si presentano alle elezioni con lo stesso programma elettorale e con lo stesso "leader", possono unirsi in coalizione ed essere considerati, a tutti gli effetti, come una sola forza politica - e quindi, indirettamente anche partitica.
Pd e Sel si sono presentati in coalizione? Assolutamente sì. Hanno preso più voti di tutti gli altri partiti singoli o coalizioni? Evidentemente sì. Grillo e il M5S hanno accettato di concorrere con queste regole al "gioco" elettorale? Ancora sì. E quindi dov'è il problema? Perché rivendicano l'essere il partito più votato, quando chi ha votato la coalizione con dentro Pd e Sel, a prescindere dalla preferenza partitica, ha chiaramente votato per lo stesso progetto?


Probabilmete sono solo giochetti, perché il movimento si trova in una situazione di stallo - magari non sa bene come amministrare uno stato, oppure non ha pronti nomi accettabili da porre al governo, oppure ha fatto tilt il blog di Grillo e non riescono ad organizzarsi - e cerca di costringere Napolitano e le altre forze politiche ad addossarsi tutte le responsabilità delle scelte, però resta comunque una tattica ambigua e inutile, da qualsiasi punto la si guardi.

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