domenica 3 marzo 2013

Per chi ancora crede che Renzi e Berlusconi siano la stessa cosa

Premessa necessaria, per non passare da renziano: Matteo Renzi politicamente non mi piace. Una larga parte del suo programma per le primarie non mi piaceva. Se mi avessero costretto ad andare a votare per le primarie, piuttosto, avrei votato il compagno Br1 (Tabacci). Detto questo, da giorni prima delle elezioni, una volta deciso che l'unico partito da votare era il PD, avrei assolutamente preferito Renzi alla guida della coalizione.

Si sa che Renzi è indigesto alla sinistra italiana. E' indigesto perché la nostra concezione di sinistra è ancora ben lontana da quella portata avanti dal sindaco di Firenze, che resta comunque indubbiamente di sinistra. Una sinistra "europea" o "anglosassone" dicono alcuni. Una sinistra semplicemente moderna, dico - dal mio piccolo - io.

L'accusa che più di tutte gli è stata mossa è quella di essere IL nuovo Berlusconi, accusa sostenuta in larghissima parte dalle simili capacità di dialogo, nei modi e in parte nei mezzi, dei due politici con gli elettori.
Ma le similitudini finiscono qua. Lo si vede chiaramente guardando la biografia dei due, i loro programmi, il loro modo di operare in politica.

Per rendere visibili le differenze, adesso, dopo le elezioni, può essere utile guardare all'elettorato di riferimento dei due politici.
L'elettorato di Berlusconi è adulto, politicamente e socialmente poco partecipativo, poco istruito e poco informato, ha nei media televisivi (e in minima parte nei quotidiani) la base delle interpretazioni della realtà ed è sostanzialmente maggiore nelle regioni del sud.
L'elettore di Renzi - o quantomeno, vista la sua assenza da queste elezioni nazionali, quello a cui si rivolge, l'elettore potenziale, il simpatizzante - è giovane, più equamente distribuito sul territorio nazionale, più attivo politicamente (ma soprattutto socialmente), maggiormente istruito ed informato e utilizza internet come principale fonte di informazione. 
Anche se sono delle approssimazioni sommarie può risultare abbastanza facile verificarle, magari ricordando le dichiarazioni, molte delle quali hanno fatto apparire Renzi come un uomo di "destra", che un po' tutti gli interessati alla politica si trovarono a fare alla vigilia delle primarie del centrosinistra (ad esempio lo spunto per questo post mi è venuto riosservando le opinioni dei mie contatti di Facebook), oppure controllando le varie, vecchie, ricerche che da anni cercano di studiare il comportamento elettorale dei pidiellini.

Vista la situazione odierna da questa prospettiva, l'elettorato - potenziale - di Renzi, più che avvicinarsi al votante del PDL (comunque considerato, a torto per la competizione elettorale, da sinistra come un appestato da cui stare alla larga) , sembra sovrapporsi ai votanti del Movimento 5 Stelle.
Come il giornale online Linkiesta - qui - mette chiaramente in evidenza, una cospicua parte dell'elettorato giovane è stata assorbita da Grillo e dal suo movimento.

Anche se a posteriori sembra un'analisi facile da effettuare, una candidatura di Renzi avrebbe sicuramente reso molto più difficile al M5S farsi spazio tra i giovani, sia per il modo simile di utilizzare internet come strumento di propaganda - in prima persona, almeno sembrerebbe, Grillo, maggiormente attraverso i propri "militanti" Renzi - sia vista anche la condivisione di una serie di posizioni tra il programma di Renzi e quello di Grillo/Casaleggio.

Come al PD sia mancata la visione di una situazione così palese, decidendo anche di non utilizzare il politico toscano al massimo delle sue possibilità durante la campagna elettorale, resta un enigma (forse neanche troppo difficile da risolvere).

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