mercoledì 6 marzo 2013

Niente nuove primarie

Lo riscrivo ancora una volta in cima, per essere chiaro. Non sono, e difficilmente potrò mai essere, renziano. Ritengo che ci siano strade - in economia in particolare - migliori di quelle consigliate dal sindaco di Firenze. Però, se questo presunto governo di minoranza fallisse è lui che deve prendere, o meglio e a lui che devono essere cedute, le redini del Partito Democratico.

Non so quanto sia strategico il suo dichiarare la volontà di andare alla guida del partito soltanto in seguito a nuove primarie, ma sarebbe la strada sbagliata, anche se le primarie come concetto sono giustissime.
Il fatto che probabilmente, vista la situazione, dovrebbe vincerle a mani basse non è importante.
Molti nella sinistra italiana dicono spesso di ispirarsi, o che ci si dovrebbe ispirare, ai laburisti inglesi. Per una volta si dovrebbe invece guardare sì all'Inghilterra ma dalla parte opposta, verso il partito conservatore e verso Cameron.

I conservatori, che erano arrivati ai minimi storici (che comunque per una politica come quella non equivalgono a prendere il 20%, ma molto di più), trovandosi nella condizione di non avere più niente da perdere hanno deciso di lanciare il "trentenne", e vedere come sarebbe andata. Ovviamente il "trentenne" ha vinto ed è ancora là a governare.

Adesso, il PD non è nelle condizioni quasi disperate del Tory Party qualche anno fa, però assegnare di "ufficio" a Renzi, in un eventuale prossimo - immediata o tra qualche mese/anno - impegno elettorale, la guida del partito sarebbe un segno molto forte che metterebbe in risalto sia il forte intento, già per altro presente, di rinnovamento, sia l'unità del partito verso la direzione di un intento comune, una volta tanto cercando di non concedere la ribalta alle varie, solite, diatribe intere che fanno tanto prima Repubblica.

Poi sperò fortemente che Bersani possa portare a termine il proprio programma dichiarato oggi, magari spinto da quella parte grillina che veramente vuole il rinnovamento, in positivo, della politica italiana.

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