sabato 2 febbraio 2013

Maurizio Belpietro e l'astinenza da valeriana...

Oggi nel suo giornaliero editoriale il direttore di Libero racconta un suo – inventato, si spera – sogno in cui ipotizza la sparizione di tutto il centrodestra, compreso Berlusconi ovviamente, e la persistenza invece dei problemi italiani, anche e soprattutto di quelli imputati al berlusconismo.

Al di là del testo di per se, come da consuetudine del “Bel”pietro, scarno di contenuti e aggressivo nel linguaggio, tutto il significato dell'articolo è riassunto da poche righe, ossia la nota che accompagna l'articolo: «Se il Cav e i suoi scomparissero con un colpo di bacchetta magica, i problemi dell’Italia sarebbero ancora tutti lì. Anzi, addirittura peggiorati». E ancora poi, la frase conclusiva: «E così ho tirato un sospiro di sollievo, pensando che il Cavaliere i suoi non erano perfetti, ma gli altri…». 
 
Assolutamente nulla di nuovo, quindi. E il punto è proprio questo. Da anni ormai il centrodestra, evidentemente a corto di novità, non fa altro che cercare di ridurre tutto il dibattito politico all'incapacità dell'eticamente pulito centrosinistra di essere nei fatti moralmente superiore – da leggere per esempio anche l'articolo di Guzzanti vs. Berlinguer sul Giornale.

Anche ora, invece di provare ad attaccare sui contenuti dello scandalo MPS, tutto quello che riescono a fare e cercare di rivoltare contro la parte avversa la “questione morale”. 
 Come a dire, cambiare è inutile, siamo comunque tutti fatti della stessa, orrenda, pasta...

In definitiva, quello che si vede è l'elogio dello status quo, vista l'incapacità dei contenuti e l'immobilità manifesta dei progetti pro futuro.




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